Per comprendere le api bisogna fare ricorso alla propria anima, diceva Rudolf Steiner (tedesco, teorico dell’agricoltura biodinamica, 1861-1925).
Con queste parole rendeva la straordinarietà di questo insetto che racchiude in sé comportamenti complessi e misteriosi, uniti a un ruolo ecologico essenziale quanto fragile.
Per questo motivo dedicarsi all’allevamento delle api non è un’attività qualsiasi: necessita di sensibilità, passione, curiosità, attenzione. Per questo mi definisco “innamorato delle api”.
L’apicoltura non è il mio lavoro, ma è la Passione, il “Mestiere” per cui mi sento nato.
Da mio nonno, e poi da mio padre, ho imparato, fin da bambino, a rispettare e ad amare questi insetti… così preziosi, così particolari, così sociali.
Nel tempo libero, passo le ore a controllare ogni singola regina, il suo stato di salute, che diventa fondamentale per tutto l’alveare. Le conosco ad una ad una, le aiuto a combattere contro i parassiti, e a passare l’inverno lasciando loro le giuste scorte per superare la brutta stagione.
Non si fa apicoltura amatoriale per denaro, lo si fa per amore: per amore della vita, per preservare il fondamentale ciclo dell’impollinazione, per amore verso i nostri figli e per lasciare a loro un mondo onesto, una natura sana.